Sanità in Sicilia

Allergie in Sicilia, stagione sempre più lunga: impennata di pollini e rischi per la salute

Con l’arrivo della primavera, molti siciliani si trovano a fare i conti con le fastidiose manifestazioni delle allergie stagionali. Ma quali sono i pollini più diffusi nella nostra Regione e con quale intensità si presentano? Grazie ai dati forniti dall’Arpa Sicilia, possiamo tracciare un quadro dettagliato della situazione e delle previsioni per il 2025.

Monitoraggio e stazioni di rilevamento

L’Arpa Sicilia gestisce quattro stazioni di monitoraggio aerobiologico situate a Palermo, Trapani, Siracusa e Agrigento. Le stazioni di Trapani e Siracusa fanno parte della rete nazionale POLLnet, che monitora costantemente la presenza di pollini e spore fungine nell’aria. Il monitoraggio regolare di questi dati consente di fornire informazioni preziose per chi soffre di allergie e per valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla fioritura delle piante.

I dati del 2023: concentrazione e diffusione dei pollini

L’ultimo rapporto annuale disponibile, relativo al 2023, evidenzia differenze significative nelle concentrazioni polliniche tra le città siciliane monitorate:

I pollini più frequentemente rilevati appartengono alle famiglie delle Cupressaceae/Taxaceae, Amaranthaceae, Plantaginaceae ed Euphorbiaceae. Inoltre, le spore fungine del genere Alternaria sono particolarmente presenti, soprattutto nelle stazioni di Trapani e Siracusa.

Situazione aggiornata al 2025: i dati recenti di Palermo, Trapani, Agrigento e Siracusa

Nel corso del 2025, Arpa Sicilia ha continuato a monitorare i livelli di pollini e spore fungine, pubblicando i dati degli ultimi bollettini settimanali:

Il ruolo dei cambiamenti climatici sulle allergie

Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sulla diffusione dei pollini, con un prolungamento della stagione allergica. In particolare, l’aumento delle temperature e la riduzione delle giornate di gelo favoriscono una maggiore produzione e diffusione dei pollini. Questo fenomeno non riguarda solo la Sicilia, ma ha effetti a livello nazionale.

Secondo la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica (SIAAIC), la stagione dei pollini si è allungata con pesanti conseguenze proprio tra chi soffre di allergie, in particolare i bambini affetti da asma, 1 su 5 in Italia, e gli anziani con problemi respiratori, il 17% degli over 65, tra i quali si registra un rischio più alto di decessi dovuti all’esposizione ai pollini.

Si segnala infatti un aumento fino al 116% del rischio di decessi tra gli anziani con malattie respiratorie croniche. A sottolinearlo sono gli esperti della SIAAIC, intervenuti al congresso Libero Respiro” in corso a Cetara, in occasione della 18/ma edizione della Giornata nazionale del polline, promossa dalla Società Italiana di Aerobiologia, Medicina e Ambiente (SIAMA), che si celebra il 21 marzo.

In un mondo che si riscalda sempre di più, infatti, la stagione delle allergie si allunga e si intensifica, iniziando fino a 25 giorni prima in primavera e prolungandosi di circa 20 giorni in autunno. Un aumento complessivo dovuto a un maggior numero di giornate senza gelo nel 2023, anno in cui si sono registrati 10 giorni senza gelo in più rispetto alla media del trentennio 1991-2020.

Un fenomeno in crescita che richiede attenzione

Il cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico stanno trasformando le allergie stagionali in un problema sempre più diffuso, colpendo il 28% degli italiani, anche senza predisposizione genetica. L’aumento delle temperature e la riduzione delle giornate di gelo hanno allungato la stagione pollinica, con un impatto significativo sulla salute, soprattutto tra i bambini asmatici e gli anziani con patologie respiratorie. Il rischio di complicanze, secondo gli esperti, è in forte crescita, con un incremento fino al 116% della mortalità tra gli anziani affetti da malattie respiratorie croniche.

In questo scenario, il monitoraggio dei pollini diventa uno strumento fondamentale per la prevenzione. I dati raccolti da Arpa Sicilia, aggiornati settimanalmente, permettono ai soggetti allergici di adottare le giuste precauzioni, limitando l’esposizione nei giorni critici. Restare informati, seguire le previsioni e adottare strategie di protezione individuale può fare la differenza per affrontare al meglio la stagione delle allergie, che ormai non è più solo una questione primaverile, ma una sfida sanitaria che si protrae per gran parte dell’anno.

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