Con l’arrivo della primavera, molti siciliani si trovano a fare i conti con le fastidiose manifestazioni delle allergie stagionali. Ma quali sono i pollini più diffusi nella nostra Regione e con quale intensità si presentano? Grazie ai dati forniti dall’Arpa Sicilia, possiamo tracciare un quadro dettagliato della situazione e delle previsioni per il 2025.
Monitoraggio e stazioni di rilevamento
L’Arpa Sicilia gestisce quattro stazioni di monitoraggio aerobiologico situate a Palermo, Trapani, Siracusa e Agrigento. Le stazioni di Trapani e Siracusa fanno parte della rete nazionale POLLnet, che monitora costantemente la presenza di pollini e spore fungine nell’aria. Il monitoraggio regolare di questi dati consente di fornire informazioni preziose per chi soffre di allergie e per valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla fioritura delle piante.
I dati del 2023: concentrazione e diffusione dei pollini
- Palermo ha registrato il numero più elevato di “giorni rossi” (162), ovvero giorni con concentrazioni elevate di pollini.
- Trapani ha mostrato livelli di concentrazione nettamente superiori rispetto a Siracusa. pur registrando un numero di “giorni rossi” inferiore e pari a 65.
- Siracusa ha registrato 73 “giorni rossi“, indicando una minore presenza di pollini rispetto a Palermo e Trapani.
I pollini più frequentemente rilevati appartengono alle famiglie delle Cupressaceae/Taxaceae, Amaranthaceae, Plantaginaceae ed Euphorbiaceae. Inoltre, le spore fungine del genere Alternaria sono particolarmente presenti, soprattutto nelle stazioni di Trapani e Siracusa.
Situazione aggiornata al 2025: i dati recenti di Palermo, Trapani, Agrigento e Siracusa
- Palermo (10-16 marzo 2025, Bollettino n°11): le stazioni hanno rilevato livelli elevati di pollini aerodispersi, con concentrazioni medio-alte per Cupressaceae/Taxaceae, Euphorbiaceae, Urticaceae e Pinaceae. Inoltre, è stata osservata la fioritura delle Platanaceae con concentrazioni medio-basse, mentre l’Ontano (Betulaceae) ha terminato il suo periodo di fioritura. Presenti anche Ericaceae, Amaranthaceae, Polygonaceae, Plantaginaceae, Graminaceae e Compositae. Le spore di Alternaria hanno registrato un lieve aumento, mantenendosi su livelli bassi per la maggior parte della settimana, salvo un picco medio il lunedì.
- Trapani (10-16 marzo 2025, Bollettino n°11): Durante questa settimana, le stazioni di rilevamento hanno registrato abbondanti quantità di pollini aerodispersi. In particolare, le famiglie Euphorbiaceae, Cupressaceae, Pinaceae, Plantaginaceae e Urticaceae hanno raggiunto concentrazioni medio-alte. Sono stati rilevati anche pollini di Frassino (Oleaceae), Pioppo e Salice (Salicaceae) tra le specie arboree, mentre tra le erbacee sono state presenti Amaranthaceae, Polygonaceae, Graminaceae e Compositae, sebbene a concentrazioni basse. Le spore di Alternaria hanno mostrato un incremento rispetto alla settimana precedente, attestandosi su livelli medio-bassi.
- Agrigento: l’ultimo bollettino disponibile (Bollettino n°9, 24 febbraio – 2 marzo 2025) indica concentrazioni di pollini aerodispersi medio-basse. Le famiglie più rappresentate sono state le Cupressaceae/Taxaceae e le Urticaceae, entrambe con concentrazioni medie. Presenti anche, seppur a livelli bassi, pollini di Betulaceae e Oleaceae. Le spore fungine del genere Alternaria sono state rilevate in quantità basse. Il bollettino successivo (n°10) non è stato pubblicato a causa di problemi tecnici.
- Siracusa: secondo il Bollettino n°10, relativo alla settimana dal 3 al 9 marzo 2025, nella stazione di Siracusa sono stati rilevati pollini delle famiglie Cupressaceae/Taxaceae con concentrazioni elevate, mentre Amaranthaceae, Plantaginaceae, Euphorbiaceae e le spore di Alternaria hanno mostrato concentrazioni medio-alte. Altre famiglie come Betulaceae, Corylaceae, Urticaceae, Pinaceae, Ulmaceae e Polygonaceae sono state rilevate a concentrazioni basse o molto basse. Inoltre, sono stati rilevati pollini di Pioppo (Salicaceae) in piccole quantità, mentre Gramineae, Oleaceae e Moraceae non sono stati rilevati.
Il ruolo dei cambiamenti climatici sulle allergie
Secondo la Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica (SIAAIC), la stagione dei pollini si è allungata con pesanti conseguenze proprio tra chi soffre di allergie, in particolare i bambini affetti da asma, 1 su 5 in Italia, e gli anziani con problemi respiratori, il 17% degli over 65, tra i quali si registra un rischio più alto di decessi dovuti all’esposizione ai pollini.
Si segnala infatti un aumento fino al 116% del rischio di decessi tra gli anziani con malattie respiratorie croniche. A sottolinearlo sono gli esperti della SIAAIC, intervenuti al congresso “Libero Respiro” in corso a Cetara, in occasione della 18/ma edizione della Giornata nazionale del polline, promossa dalla Società Italiana di Aerobiologia, Medicina e Ambiente (SIAMA), che si celebra il 21 marzo.
In un mondo che si riscalda sempre di più, infatti, la stagione delle allergie si allunga e si intensifica, iniziando fino a 25 giorni prima in primavera e prolungandosi di circa 20 giorni in autunno. Un aumento complessivo dovuto a un maggior numero di giornate senza gelo nel 2023, anno in cui si sono registrati 10 giorni senza gelo in più rispetto alla media del trentennio 1991-2020.
Un fenomeno in crescita che richiede attenzione
Il cambiamento climatico e l’inquinamento atmosferico stanno trasformando le allergie stagionali in un problema sempre più diffuso, colpendo il 28% degli italiani, anche senza predisposizione genetica. L’aumento delle temperature e la riduzione delle giornate di gelo hanno allungato la stagione pollinica, con un impatto significativo sulla salute, soprattutto tra i bambini asmatici e gli anziani con patologie respiratorie. Il rischio di complicanze, secondo gli esperti, è in forte crescita, con un incremento fino al 116% della mortalità tra gli anziani affetti da malattie respiratorie croniche.
In questo scenario, il monitoraggio dei pollini diventa uno strumento fondamentale per la prevenzione. I dati raccolti da Arpa Sicilia, aggiornati settimanalmente, permettono ai soggetti allergici di adottare le giuste precauzioni, limitando l’esposizione nei giorni critici. Restare informati, seguire le previsioni e adottare strategie di protezione individuale può fare la differenza per affrontare al meglio la stagione delle allergie, che ormai non è più solo una questione primaverile, ma una sfida sanitaria che si protrae per gran parte dell’anno.