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Allenamento e recupero: quando corpo e mente non ce la fanno. Come riconoscere se siamo in ‘overtraining’

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Aumentare le proprie prestazioni sportive è possibile solo incrementando il volume ed il carico dell’allenamento.  Questo però, può essere un’arma a doppio taglio, se non si considerano degli adeguati tempi di recupero.

In particolare si potrebbe incappare nella sindrome da overtraining. Questa sopraggiunge quando il nostro corpo non riesce a più a “smaltire”, durante il riposo, la fatica prodotta dall’allenamento e può colpire quasi due atleti su tre nel corso della carriera.

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Tuttavia, l’overtraining non colpisce solo gli atleti, ma anche tutti coloro che praticano attività fisica o gli sport a livello amatoriale. Infatti bisogna considerare che, mentre l’atleta professionista pratica sport per professione, le persone “comuni” oltre alla fatica dovuta all’allenamento è sottoposta allo stress del lavoro, famiglia etc.

Per riconoscere se siamo sotto overtraining, oltre ai test da laboratorio come l’aumento della ceruloplasmina, del cortisolo, dell’urea e CPK, possiamo auto verificare se si effettuano prestazioni scadenti non spiegabili, depressione, sensazione di affaticamento e dolori muscolari eccessivi con impossibilità a sostenere il lavoro quotidiano, disturbi del sonno e sensibilità a disturbi generali.

Un’attenzione particolare è rivolta al fattore psicologico (depressione). La diminuzione della prestazione, la sensazione di scoraggiamento ed inadeguatezza a sostenere ulteriori carichi di lavoro porta  ad una condizione di cronicità di overtraining. In più la perdita di appetito causa la diminuzione di peso ed il deperimento delle riserve energetiche che servono a ricostituire i muscoli.

In larga scala il consiglio principale è: farsi seguire da tecnici preparati che abbiano alla base studi universitari nel campo delle scienze motorie. Nello specifico, oltre al riposo ai fini rigenerativi, si possono effettuare degli allenamenti di tipo aerobico a bassa intensità, così da eliminare le tossine ed aiutare la vascolarizzazione per il ripristino dell’omeostasi.

Un particole accento deve essere posto sul recupero funzionale dei  tessuti in base al tipo di allenamento. Allenamento di endurance lunga durata (circa 12 ore), forza (circa 24 ore), endurance alta intensità (circa 24 ore), allenamento alternato endurance e forza (circa 36 ore).

di Dario Cerasola
© Riproduzione Riservata
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