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Agenti patogeni fungini, secondo l’Oms causano oltre 2,5 milioni di morti l’anno

Gli agenti patogeni fungini rappresentano un serio pericolo per la salute pubblica. Lo rende noto il documento “Who fungal priority pathogens list to guide research, development and public health action”, pubblicato a ottobre 2022 dall’Organizzazione Mondiale della sanità (Oms), che rappresenta il primo sforzo globale per dare una “priorità sistematica” alla grave minaccia per la salute pubblica causata dai funghi patogeni.

Tali tipi di patogeni, infatti, stanno diventando sempre più comuni e resistenti alle uniche quattro classi di farmaci antimicotici disponibili e con lo svilupparsi delle resistenze cresce il rischio di forme invasive anche nella popolazione generale. Oggi le infezioni fungine sono associate a circa 3,8 milioni di morti ogni anno e per 2,5 milioni di queste morti le infezioni ne sarebbero direttamente responsabili, anche se parliamo di un dato particolarmente delicato da estrapolare.

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A aggravare ulteriormente la situazione è la mancanza di farmaci antimicotici candidati alla fase di sperimentazione clinica, inoltre, la maggior parte delle infezioni da funghi non dispone di una diagnostica rapida e sensibile e quelle esistenti non sono disponibili a livello globale.

Le forme invasive delle infezioni micotiche colpiscono spesso pazienti gravemente malati e quelli con significativa compromissione del sistema immunitario. Prove emergenti mostrano come le malattie fungine si stanno espandendo in tutto il mondo a causa del riscaldamento globale, aumento dei viaggi e del commercio internazionale.

Il rapporto elenca i 19 funghi che minacciano maggiormente la salute pubblica, con lo scopo di focalizzare e guidare ulteriori ricerche e interventi per rafforzare la risposta globale alle infezioni fungine e alla resistenza antimicotica. L’elenco è suddiviso in tre categorie: priorità critica, alta, media, in base al loro impatto sulla salute pubblica e/o del rischio di sviluppo di resistenze.

  • Nella categoria di prioirità critica rientrano: Cryptococcus neoformansCandida aurisAspergillus fumigatus e Candida albicans.
  • La categoria di priorità alta comprende: Nakaseomyces glabrata (Candida glabrata), Histoplasma spp., agenti causali di eumicetoma, MucoralesFusarium spp., Candida tropicalis e Candida parapsilosis.
  • Infine i patogeni con priorità media sono: Scedosporium spp., Lomentospora prolificansCoccidioides spp., Pichia kudriavzeveii (Candida krusei), Cryptococcus gattiiTalaromyces marneffeiPneumocystis jirovecii e Paracoccidioides spp.

Come è noto con il termine di resistenza agli antimicrobici si intende la capacità dei microrganismi di sopravvivere o crescere in presenza di un agente antimicrobico. Il fenomeno, quindi, riguarda non soltanto gli antibiotici, ma anche gli antivirali, gli antiprotozoari e gli antimicotici.

A differenza di quanto accade con i batteri e la resistenza antibiotica, le infezioni da funghi ricevono poca attenzione e l’investimento di scarse risorse. Sono, infatti, esigui i dati di qualità sull’epidemiologia e sui modelli di resistenza antimicotica; questo rende difficile stimare il loro carico esatto e non favorisce una risposta efficace. Il rapporto Oms sottolinea infatti la necessità di strategie che mirano a generare prove e migliorare la risposta e, in particolare rafforzare la capacità e la sorveglianza del laboratorio, sostenere gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione e potenziare gli interventi di salute pubblica per la prevenzione e il controllo delle infezioni micotiche attraverso un approccio One Health.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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